Presidente
Il Presidente del Tribunale per i Minorenni è la Dott.ssa Gabriella Tomai.
Il presidente del tribunale è il magistrato preposto a capo di un determinato tribunale giudiziario che, ai sensi del d.lgs. 160/2006, pertanto assume la relativa funzione direttiva giudicante di primo grado.
Le funzioni direttive giudicanti di secondo grado sono, invece, quelle attribuite al Presidente della corte di appello.
Il presidente del tribunale ha compiti organizzativi ed altre funzioni impartitegli dalla legge. La figura è presente sia in diritto processuale civile che penale.
In base al d.lgs. 25 luglio 2006 n. 240, il magistrato capo dell'ufficio cura la titolarità e la rappresentanza nei rapporti con enti istituzionali e con gli altri uffici giudiziari, nonché ha competenza ad adottare i procedimenti necessari per l'organizzazione dell'attività giudiziaria e, comunque, concernenti la gestione del personale di magistratura ed il suo stato giuridico.
Nei tribunali più grandi e con affluenza maggiore delega i suoi compiti a presidenti di sezione ed altri magistrati a seconda dei casi.
Ai sensi del d.lgs. 51/1998, nei tribunali articolati in sezioni si avvale dei Presidenti di sezione, i quali nell'esercizio della funzione semidirettiva distribuiscono "il lavoro tra i giudici e vigilano sulla loro attività, curando anche lo scambio di informazioni sulle esperienze giurisprudenziali all'interno della sezione. Collaborano, altresì, con il Presidente del tribunale nell'attività di direzione dell'ufficio."
Il d.lgs. 160/2006 prevede che sono legittimati a partecipare al concorso per titoli per il conferimento degli incarichi direttivi giudicanti di primo grado i magistrati che hanno superato il concorso per il conferimento delle funzioni giudicanti di secondo grado da non meno di cinque anni.
Gli incarichi direttivi, ad esclusione di quelli di legittimità o di quelli superiori, hanno carattere temporaneo e sono attribuiti per la durata di quattro anni, rinnovabili a domanda, acquisito il parere del ministro della giustizia, previa valutazione positiva da parte del Consiglio superiore della magistratura, per un periodo ulteriore di due anni.